Vino e cibo sono fatti per stare insieme: un matrimonio perfetto, che, come tale, ha bisogno di piccole astuzie, giochi di equilibrio e scelte consapevoli per farlo funzionare, soprattutto se la materia da trattare è delicata… come un piatto di pesce fresco.

 

Abbinare il vino al pesce: una semplice guida.

Prima di tutto ricordiamoci che l’abbinamento è una questione di gusto e di sensibilità personale. Non ci sono vincitori o vinti, lo scopo è di trovare l’abbinamento che più soddisfa il palato.

Per una scelta ponderata, èsempre fondamentale

 

identificare la componente primaria del sapore del cibo, per comprendere cosa valorizzare e quali sapori smorzare.

Per essere brevi possiamo dire che gli abbinamenti vino – cibo avvengono per contrapposizione o per concordanza.

abbinamento pesce vino

 

Gli abbinamenti per contrapposizione sono quelli che cercano nel vino la caratteristica opposta alla sensazione offerta dal cibo.

 

Un pesce grasso o cucinato in con ricchezza di condimenti, leggermente untuoso, si sposa meglio con un vino sapido, che deterge la bocca e disperde i grassi.
Bene gli abbinamenti con le bollicine in genere, che ravvivano il palato e preparano il prossimo boccone con una nuova freschezza.

Se il pesce è d’acqua dolce, e quindi ha bisogno di un sostegno a base di aromi dell’orto, un rosso leggero e poco tannico aggraderà anche i palati più raffinati.

Se invece il piatto è sapido, dove prevale la componente salina, meglio scegliere un vino dalla spiccata morbidezza, per riequilibrare le papille del gusto.

Bene un rosso giovane, morbido e vellutato al palato, con una buona persistenza aromatica o un pinot grigio, che, con la suo equilibrio di profumi e persistenze, conquista senza disorientare.

Un piatto succulento, come un buon risotto di pesce o degli spaghetti alle vongole, meglio scegliere un vino alcolico, ben strutturato, con ricordi di salmastro e sensazioni floreali molto piacevoli.

 

Diversi sono invece gli abbinamenti per concordanza, che cercano nel cibo la caratteristica analoga al vino.

E’ il caso dei vini da dessert, ma non solo.

Se il vostro piatto sarà complesso e speziato, avrà bisogno di un vino intenso, che dimostri la sua complessità;
se il piatto a un finale lungo, meglio abbinarlo con un vino dalla lunga persistenza altrimenti il piatto rischia di far perdere il carattere del vino.

C’è poi una terza via, quella degli abbinamenti per tradizione.

Sono dettati dall’esperienza che si tramanda da generazioni, che devono il loro giusto abbinamento dalle analogie con il territorio.

Un esempio? Prova le sarde in saor, in abbinamento ai vini veneti (Pinot Bianco Colli Berici o Soave DOC), anche se ci si può spingere fino ai confini friulani con un buon Sauvignon.

 

Un buon piatto, una buona compagnia e un buon bicchiere di vino sono il segreto per la felicità: meglio che tutto sia perfetto per goderne fino in fondo.