Che poi arriva il punto che ti tocca tirare le somme:
conti gli amici persi e quelli trovati, i regali ricevuti, quelli fatti, i pianti di gioia e quelli di dolore.
Li sommi e li incaselli sistemandoli nel grande foglio excel che hai fatto diventare la tua vita.
Infondo cerchi solo una formula, di quelle in grado di segnalare l’errore.
Ma i conti non tornano quando si parla di persone.
Quelle sono celle che prendono sogni e restituiscono doveri, trasformano la poesia in responsabilità.
Rubano i sorrisi per gettarli in pasto all’etichetta.
Non ti resta, quindi, che cambiare gli addendi.
Allora conti le tazzine di caffè bevute in giardino e quelle, solitarie, abbandonate al bancone del bar.
Tazzine vuote per cui non hai ringraziato, preso dal vortice del mondo intorno.
Ecco, quando cominci a contare queste cose qui, quando quel foglio excel decreta che la tua vita è un completo fallimento … è il punto in cui sei finalmente libero di scegliere.
Scegliere di ringraziare un sapore amaro, un sorriso, lo sguardo assente dell’anziano che incontri ogni mattina.
Perché non sei costretto a diventare uno di quelli che esce senza salutare: tu sei diverso.
E lo hai saputo questa mattina, davanti a quella tazzina di caffè bevuta, solitaria, nella pace del tuo giardino.